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PAROLE DA RIDERE: Il rilegatore di Bibbie, di Daniela Leone

IL RILEGATORE DI BIBBIE di Daniela Leone
Certo sembrava un tipetto interessante affabulatore, battuta pronta, accento calabro che fa tanto maschio. No perché, quando sento parlare gli uomini con l’accento piemontese, milanese, veneto mi casca il feromone, la libido precipita vertiginosamente, il punteggio per l’uomo va sotto lo zero. Si sono razzista, lo ammetto!
Insomma sto tizio aveva tutte le credenziali per approfondire un certo tipo di conoscenza, per di più un po’ sballone (cannette e fax simile), trasandato al punto giusto, aggiornato politicamente.
E mentre siete li sul più bello, lui non fa che parlare, parlare… e dice di essere di Alba e nella mia mente appare l’immagine di lui che affonda le sue calde mani nella cioccolata e prepara con maestria deliziosi cioccolatini e che adesso per magia faccia comparire un Ferrero Rocher e mi illumini sulle segrete tecniche di lavorazione del cioccolato… Avanzo timida la domanda, ormai certa della risposta, che lavoro fai? E lui risponde serio: il rilegatore di Bibbie. E scopro che lavora a stretto contatto con delle suore 70enni. Mi chiedo come abbiano potuto assumere un tizio del genere, sballone e sinistroide a rilegare Bibbie.
E’ proprio vero il detto che l’abito non fa il monaco!

PAROLE DA RIDERE: La foto un pò…, di Daniela Leone

LA FOTO UN PO’…di Daniela Leone
Signore sui 65/70anni entra in negozio e mi dice che deve stampare delle foto formato tessera che ha sul telefonino e mi anticipa che verrà il giorno dopo. Ma fa anche un’altra anticipazione: “Sa, nel telefonino c’è anche una foto un po’… come dire … osè … un gioco che ho fatto …. Uno scherzo … Ma cmq non la devo stampare.” Eccolo che puntuale giunge in negozio e con aria anche intimidita mi ripete che deve stampare ste benedette foto formato tessera e che si scusa anticipatamente per la foto … osè … uno scherzo!” Ma la cosa più divertente è che si sente ormai preso alle strette e mi confessa che il soggetto della foto incriminata è niente poco di meno che un pene pieno di schiuma da barba. E si perché anche li ogni tanto una potatura vuoi non dargliela! E mi ripete: “Uno scherzo che ho fatto”.
Il padre-marito nei momenti clou è ovviamente assente ed io mi devo sbrogliare la patata bollente da sola.
Nel chioschetto per le foto istantanee andiamo a selezionare le foto. Eh ma qui oltre a scoprire che il 70enne ama tanto scherzare, scopro anche che ha l’amante!! Infatti i soggetti delle foto sono due donne differenti : una coetanea nell’orto in posa da contadinotta, palesemente la moglie, con aria un po’ insofferente, l’altra più giovane in posa da femme fatale palesemente l’amante con cui desumo faccia i giochetti, le foto … un po’ osè … del suo pene pieno di schiuma da barba! Ad un certo punto mentre seleziono le foto compare un coso che a me pare più che con schiuma da barba, incelofanato, e se il 70enne nn mi avesse anticipato che era un pene non lo avrei neanche capito a causa del perfetto travestimento. Lui preso dalla vergogna tenta di scorrere la foto più velocemente possibile ma sbaglia tasto ed il pene schiumoso/incelofanato, enorme tra l’altro, (non so se per effetto del perfetto travestimento) si moltiplica sullo schermo ed io assisto al miracolo della moltiplicazione dei peni .

PAROLE DA RIDERE: Il museo di ornitologia, di Daniela Leone

IL MUSEO DI ORNITOLOGIA di Daniela Leone
Il fantomatico corteggiatore tre mesi prima aveva espresso il desiderio che lo accompagnassimo al museo di ornitologia e noi e non avendo una scusa plausibile di impegni così in là nel tempo gli avevamo promesso che si “che bello non vedevamo l’ora che un giovanotto ci invitasse ad ammirare varie specie di volatili nei paesotti sperduti o quasi della provincia barotta piemontese.”
Si, proprio una giornata interessante con un lui che illustra, parla, spiega, con vivida passione tutte le specie di uccelli della mostra. E come non bastasse tutti gli appassionati dell’ornitologia che martellano le orecchie con i loro commenti in perfetto accento piemontese, cunese, quello dei paesini che è sempre un accento stretto stretto, di cui tu di origini meridionali non capisci una fava e per di più ti mette una tale sonnolenza.
E noi fingiamo un po’ di entusiasmo tanto per far contento il nostro spasimante che ormai si è convinto che per il solo fatto di essere stata l’unica donna (fessa) ad aver acconsentito nell’accompagnarlo alla mostra di volatili proviamo un trasporto, un vivido interesse per lui. E addirittura dice di vedere in noi uno spirito materno dal modo di accarezzare il pennuto! E vuole già presentarci a cena la mamma!
E’ troppo, non ce la posso fare. Declino con fermezza il secondo invito alla mostra di pennuti.