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Parole…disegnate!

Così vede i Soliti Idioti il disegnatore umoristico Stefano Disegni nella sua rubrica TELESCHERNO, pubblicata da SETTE/CORRIERE DELLA SERA il 26 aprile 2012. E noi siamo perfettamente d’accordo.

Comici al Festival di Sanremo 2012

Luca & Paolo sparolaccianti alla loro prima esibizione (forse per non far notare la distanza con i Soliti Idioti?) e in veste di clown predicatori nella seconda (forse per non far notare la distanza da Celentano?) hanno concluso invocando il sense of humor dei megadirettori galattici Rai, fingendo di non sapere che siffatti dirigenti vengono incadregati soltanto dopo che hanno garantito una totale e rassicurante mancanza del sense suddetto. I Soliti Idioti hanno dimostrato, in un luogo come il Festival di Sanremo (ovvero quanto di più inadatto vi potesse essere per il loro genere di comicità) di essere pienamente e meritatamente all’altezza del loro marchio. Geppi Cucciari (brava-brava-brava!) ha finalmente dimostrato ad un pubblico ben più numeroso di quello che ha su La7, che l’essere fuoriuscita da una certa macchinetta tritacomici non ha potuto che farle bene. Rocco Papaleo, su cui personalmente avremmo scommesso anche le mutande (di Belen), già bravamente notevole (ma anche notevolmente bravo) fin dai primi film per la tivù dove in una serie interpretava il ruolo di un soldatino di leva (“Classe di ferro” 1989-1991) ed in quella girata subito dopo dove era diventato poliziotto (“Quelli della speciale”, 1992). A Sanremo c’è stato anche Alessandro Siani? Vabbuò…
Alter Bactaer

(Nelle foto, Luca & Paolo in gara al FESTIVAL NAZIONALE DEL CABARET 1996, Torino)

Il ritorno di Zelig: G&M dixit

Dalla pagina spettacoli de La Stampa (taglio basso a sinistra, posizione in pagina per notizie di non grande rilievo) di oggi, circa il ritorno di Zelig in tivù si evince che i signori G&M alla conferenza stampa di presentazione della trasmissione hanno detto (cito paroparo dall’articolo): “Checco è una nostra costola e ci chiediamo perchè non abbia voluto fare i pezzi del suo spettacolo da noi. Ci avrebbe campato per anni”.
Che dite, glielo diciamo noi perchè?
L’articolo (di Luca Dondoni, mica cotica) si conclude con un giudizio degli emeriti sunnominati circa i Soliti Idioti: “Possiamo solo dire che non ci piace la loro comicità di stampo inglese. Chapeaux per il successo ma non fa per noi”. Ho il dubbio che al posto di “successo” intendessero “incasso”, comunque grazie di cuore per averceli evitati (almeno loro).
Alter Bactaer