LA TIVU’ DOPATA

Chissà se il pubblico in generale, e i tele-aspettatori in particolare, hanno imparato a riconoscere quando uno spettacolo o un attore sono dopati in senso notorio? Esempio: uno show annunciato a più riprese e senza particolari notizie (se non quella della prossima messa in onda) sia nei telegiornali del mezzodì come in quelli serali dalle reti amiche e dai giornali, a fronte di pagamento o meno all’ufficio pubblicità o ai singoli pennivendoli, è dopato. Idem con patate (anzi, broccoli) quando si tratta di personaggi, da piccolo schermo, il cui lancio sembra essere addirittura più importante dell’ultimo missile verso Marte. A quando l’antidoping anche per i personaggi (e i programmi) tivù?

In tivù non è tutto oro quello che luccica

E’ proprio strano! Quando li incontri per la prima volta, i comici o aspiranti tali si dichiarano (più o meno apertamente) disposti a tutto pur di arrivare in tivù, anche quando tu gli spieghi che lì non è tutto oro quello che luccica. Dopo un pò, in genere dopo essersi accorti in prima persona che quello che sembrava oro non era nemmeno pirite, se sono onesti (anche a distanza di anni) riconoscono che avevi ragione circa i carati inesistenti. Oppure si incazzano e svelano i retroscena in cui sono stati coinvolti. E’ la favola della volpe e l’uva o è il logico risultato della stolida ricerca ad oltranza di una notorietà televisiva mancata?
N.B. Per capire appieno il senso di questa considerazione occorre andare su ananasblog.wordpress.com e leggere il resoconto in tre puntate delle vicissitudini in cui è incorso il napoletano Emiliano Petruzzi, nel tentativo di partecipare ad una trasmissione televisiva dedicata alla comicità. Per la cronaca, il cabarettista in questione è stato fra i concorrenti del FESTIVAL NAZIONALE DEL CABARET 2009 nonchè uno dei partecipanti a Laboratorio Trovariso, iniziativa collaterale del suddetto festival. Ma lì, almeno, non gli è stato promesso un bel niente!
Alter Bactaer